giovedì 30 settembre 2010

I commercianti contro l’accattonaggio

Alto Adige, 30 set 10

Wegleiter: «Vicino a chiese e cimiteri è davvero inaccettabile»

Nell’incontro con la giunta l’Unione sollecita anche l’isola pedonale in Corso Libertà

(ROG) - Merano. La realizzazione del garage in caverna passa in secondo piano. I commercianti del centro città puntano diritto all’isola pedonale in Corso Libertà e alla drastica riduzione del fenomeno dell’accattonaggio in centro. Queste le due richieste che il fiduciario dell’Unione commercio di Merano ha presentato nei giorni scorsi al sindaco Günther Januth e all’assessora all’economia Heidi Siebenförcher. «Ciò che accade nelle vicinanze di chiese e cimiteri - sostiene Wegleiter - è davvero inaccettabile. Nonostante gli interventi effettuati dalla polizia municipale negli ultimi tempi e la conseguente identificazione di alcune persone, resta ancora molto da fare». Il fenomeno dell’accatonaggio si è esteso anche alle passeggiate Lungopassirio e nei punti di snodo del traffico pedonale più importanti. Il sindaco Januth un anno fa aveva emanato una ordinanza anti accattonaggio, che però il Tar aveva bloccato dopo un ricorso. La polizia comunale aveva in ogni caso intensificato i controlli, riuscendo in parte a ridimensionare la presenza di persone che chiedono l’elemosina, fenomeno particolarmente diffuso nei periodi di massimo afflusso turistico. Il secondo tema che i commercianti hanno discusso con il sindaco è quello della riduzione del traffico in centro città. «Il nostro desiderio - ha sottolineato Wegleiter - è quello di arrivare a trasformare Corso Libertà in zona pedonale. Questa richiesta è in cima alla lista delle nostre priorità e siamo dell’opinione che le promesse della politica saranno presto mantenute». Nel corso dell’incontro il sindaco Januth si è in parte sbilanciato, affermando che «prima di raggiungere questo obiettivo - si legge nel comunicato - sarà necessario elaborare delle soluzioni alternative per la viabilità di autobus e taxi. Per il momento si potrebbe procedere a una introduzione graduale della zona pedonale, magari facendo ricorso a sistemi quali le colonnine antitraffico a scomparsa automatica nella sede stradale». Tra gli altri temi discussi vi sono il completamento dei lavori di rifacimento di via Galilei superiore per fare il paio con la nuova via Cassa Risparmio. Il cantiere sarà aperto dopo l’Epifania e si concluderà per Pasqua. «Per Maia Bassa - ha sostenuto l’assessore Siebenförcher - puntiamo a un abbellimento di via Matteotti utilizzando l’esperienza delle giardinerie comunali». Per via Tennis l’Unione commercio è invece ancora in attesa dell’avvio dei lavori di abbattimento del muro di cinta del Circolo promesso per giugno. «La vicinanza di quella zona al camping - ha concluso Wegleiter - ma anche al centro sportivo non ci consente ulteriori rinvii. È importante che tutte le zone della città vengano valorizzate in modo da accrescere l’attrattività della città».

mercoledì 29 settembre 2010

Via bus e taxi dalla nuova piazza Teatro Allo studio Dorfmann il progetto per spazi più ampi e sicuri per i pedoni

Alto Adige, 29 set 10

di Giuseppe Rossi

Merano. Dopo piazza Rena e via Cassa Risparmio il Comune mette mano anche a piazza Teatro, il cuore pulsante della città, quanto letteralmente assediato dal traffico. L’assessore Stefan Frötscher e i vigili urbani hanno affidato allo studio Dorfmann di Bressanone l’incarico di ripensare la piazza dal punto di vista viabilistico con già la proposta di alcune indicazioni progettuali: l’impianto semaforico dovrà sparire, la zona di fermata e di sosta decine di autobus e taxi dovrà lasciare il posto a un’area pedonale più ampia e decisamente più sicura. Il progetto di rifacimento della viabilità in piazza Teatro dovrebbe passare per due snodi fondamentali che costituiscono una sorta di premessa necessaria all’intervento che dovrebbe essere realizzato non prima della fine del prossimo anno: da una parte si andrà infatti ad eliminare l’impianto semaforico che regola il traffico all’incrocio tra Corso Libertà e via delle Corse e dall’altra si amplierà decisamente la zona pedonale, trasferendo l’attuale area di sosta dei taxi. «Queste sono le indicazioni - spiega l’assessore Stefan Frötscher - anche se nel dettaglio dobbiamo ancora discutere i provvedimenti singoli. Abbiamo incaricato lo studio Dorfmann di elaborare una proposta dettagliata e l’argomento verrà discusso anche in commissione viabilità». Se l’intenzione dell’amministrazione comunale venisse confermata, anche in piazza Teatro potrebbe spuntare una mini rotatoria sullo stile di quella realizzata in piazza Mazzini. I taxi, almeno stando alle dichiarazioni dell’assessore al traffico, nel piano dovranno trasferirsi in via Carducci, mentre gli autobus di linea, che oggi sostano lungo la pensilina davanti al teatro saranno trasferiti in via Piave di fronte alla zona di sosta dei pullman delle Terme. Obiettivo dichiarato è quello di snellire il traffico in piazza e di aumentare lo spazio a disposizione dei pedoni. L’area taxi e la pensilina bus dovrà diventare nelle intenzioni del servizio viabilità zona pedonale. Toccherà allo studio di ingegneria Dorfmann mettere nero su bianco il progetto rispettando le indicazioni dell’ufficio viabilità. Si tratta dello stesso team di esperti che in questi mesi si è occupato di centrale teleriscaldamento Memc e di ampliamento della via Nazionale. L’intervento in piazza Teatro non è di poco conto anche perchè non va dimenticato che si tratta della principale piazza della città, che viene attraversata ogni giorno da migliaia di automezzi «vomitati» dal vicino tunnel sotto il centro termale in arrivo dalla val Passiria e da Sinigo. Quegli automobilisti proprio davanti al Puccini incrociano quelli che scendono dalla val Venosta e arrivano in città dalla stazione. Migliaia di autoveicoli che oggi impediscono un’uso alternativo della piazza. Il progetto per piazza Teatro arriva al pettine proprio in queste settimane in quanto durante l’inverno l’area sarà soggetta a una serie di lavori di scavo, motivati dalla posa delle tubature per il teleriscaldamento, quelle stesse tubature che oggi stanno per essere posate in via Huber davanti alle scuole Da Vinci. Il cambio dell’assetto viabilistico della piazza potrebbe essere il primo passo verso la creazione della prima isola pedonale della città, tra ponte Teatro, porta Venosta e piazza della Rena. Per intanto il Comune potrebbe mettere mano alla piazza Teatro, che necessita tra il resto di una nuova pavimentazione meno sconnessa rispetto all’attuale che non pochi problemi di sicurezza per i pedoni ha già sollevato anche nel recente passato proprio per le sue condizioni ormai di totale dissesto.

martedì 28 settembre 2010

Società ad hoc per l’Hotel Terme Durnwalder: ci sono acquirenti

Alto Adige, 28 set 10

È stata separata da quella “in house” che gestirà i servizi

Merano. Si sarebbero già presentati nuovi offerenti per l’acquisto dell’albergo delle Terme: lo ha detto il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder, che ora conta si possa giungere a un’assegnazione dopo la gara andata deserta al primo tentativo. La nuova gara d’appalto avrà luogo tra la fine del mese di ottobre e gli inizi di novembre. Come previsto, niente sconti sul prezzo base che non subirà variazioni rispetto al bando precedente quando era stato fissato a 30,6 milioni di euro. Secondo Durnwalder, il passaggio formalizzato dall’esecutivo Januth nei giorni scorsi - attaccato sia dalle opposizioni in seno al consiglio comunale sia dagli ambientalisti - che consentirà ai nuovi acquirenti di ampliare la cubatura di fatto innalzando l’albergo di due piani, rende più appetibile sul mercato l’operazione. Contestualmente, la giunta provinciale ha approvato gli statuti delle due società in cui sono state suddivise le Terme di Merano: una per i servizi (le terme vere e proprie) che continuerà a essere gestita “in house” dalla Provincia, la seconda per l’hotel che sarà messo in vendita.

lunedì 27 settembre 2010

Lofoco: «Il Pdl è e resta all’opposizione»

Alto Adige, 27 set 10

«Nessun patto scellerato con la maggioranza, ma nessun patto neppure con l’opposizione di sinistra che per la prima volta dopo 15 anni si trova completamente estromessa da ogni posticino di “sottogoverno”»: così il capogruppo del Pdl Enrico Lofoco che replica in particolare alle critiche sollevate da Verdi e Pd. «Per altro - prosegue Lofoco - quando la sinistra governava ben si guardava dal garantire spazi alle opposizioni e che oggi a gran voce, invece, invoca. Ed anziché fermarsi ad analizzare i propri errori e le ragioni per le quali si trova senza più poltrone in giunta e altrove si scaglia sugli altri partiti parlando di “patti scellerati” e “volgari”. Verdi e Pd stiano comunque tranquilli, nessun complotto e nessuna “deriva estremista”: il Pdl non ha fatto alcun accordo con la maggioranza sui posti nei cda e tantomeno fornirà alcun appoggio esterno alla giunta, come ha subito dimostrato con il documento voto proposto per ragioni giuridiche e politiche contro sull’aumento della cubatura dell’albergo delle Terme. Abbiamo semplicemente preso atto della inesistenza delle condizioni per un accordo con le minoranze, che avrebbe potuto condurre al massimo alla nomina di un rappresentante in seno al cda di Asm e che metteva invece in discussione la legittima aspettativa di rappresentanza in senso al cda di Ae riservato all’opposizione e, quindi, al Pdl che in tale posizione si trova sia a Merano che a Bolzano». «Se poi alcuni voti del Pdl sono confluiti sui nominativi indicati dalla maggioranza - conclude Lofoco - ciò è avvenuto per riconoscimento delle capacità dei singoli, e, per quello che riguarda quelli proposti da Alleanza per Merano, per la evidente affinità politica che gli innegabili travagli ed incomprensioni della passata campagna elettorale non possono far comunque far venir meno».

sabato 25 settembre 2010

Unità d'Italia, iniziativa nelle scuole: Minniti scrive alla Sovraintendente scolastica

CS, 25 set 10

“Coinvolgere le scuole altoatesine con un concorso riguardante l’Unità d’Italia, anche attraverso il percorso dell’autonomia, la cui concessione ha salvaguardato proprio l’unità del nostro Stato facendo emergere e rafforzando laddove già esistenti, importanti valori come il rispetto di culture diverse”. Lo ha scritto in una missiva il vice-Presidente del Consiglio provinciale Mauro Minniti alla sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei nel contesto delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. “Nella nostra Provincia – prosegue Minniti – pare non esistano iniziative ufficiali e istituzionali per celebrare degnamente questo evento importantissimo che ha visto in circa due anni, dalla primavera del 1859 alla primavera del 1861, la nascita del nuovo regno da un'Italia divisa in sette Stati. Eppure - continua il vice-Presidente del Consiglio – proprio questa terra negli anni ha saputo immedesimarsi nello spirito unitario, ottenendo l’Autonomia per le minoranze locali in un contesto di unitarietà. Altrove, purtroppo, ciò non è avvenuto e difatti quelle terre dove la cultura dell’Autonomia nello Stato unitario non è stata accolta, vi sono guerre e divisioni, anche territoriali”.
“La data del 2011 – prosegue ancora Minniti nella sua lettera alla sovrintendente scolastica - è una data assolutamente importante e significativa ed anche nella nostra Provincia potrebbe essere utile alla convivenza ed alla conoscenza reciproca ricordarla pianificando proprio nelle scuole almeno un’occasione di confronto con la realtà locale, raccogliendo così nel migliore dei modi anche le parole del Presidente della Repubblica laddove ha sottolineato di recente l’importanza di promuovere le Autonomie pur in un contesto di coesione nazionale evitando di perdersi nel grande e tumultuoso fiume della globalizzazione” ha concluso Minniti.

Kury: «La giunta sdogana la destra»

Alto Adige, 25 set 10

Frena (Pd): «Merano non si merita una simile deriva estremista»

Sottogoverno.

Forte tensione fra la maggioranza e l’opposizione esclusa da tutti i consigli di amministrazione

di Orfeo Donatini

Merano. Una perfetta intesa fra la Svp ed i suoi partner di coalizione con il centrodestra del Pdl ha consentito alla maggioranza di occupare tutti i posti di sottogoverno escludendo le minoranze. E al Pdl è andato un posto nel cda di Ae per Alex Janes. Protesta Cristina Kury dei Verdi. Quello che si è consumato in due serate di consiglio comunale sul piano politico non può non avere un peso ed un’eco anche provinciale: di fatto la Svp - ed i suoi alleati, compresi i centristi di Cavagna e Balzarini e gli Arbeitnehmer - ha allargato la maggioranza al Pdl, partito dal quale ha accettato i voti per escludere le minoranze dai consigli di amministrazione delle società controllate, ma soprattutto al quale ha offerto i propri voti per far eleggere l’avvocato Alex Janes - promotore fra l’altro del refereundunm su piazza della Vittoria a Bolzano assieme ad Alessandro Urzì - nel cda di Ae. «E’ un classico esempio di cinismo politico - taglia corto Cristina Kury dei Verdi - e che dimostra come la Svp meranese sia disposta a tutto pur di mantenere il potere assoluto». «Con quelle votazioni in aula grazie al “patto scellerato” fra Svp e Pdl - prosegue Kury - si è eluso di fatto il voto limitato prescritto dalla legge regionale per rendere possibile una rappresentanza delle minoranze e garantire così un controllo politico della gestione delle aziende partecipate. E’ per questo motivo che i Verdi hanno detto un chiaro no all’offerta della Svp di stipulare con loro un “accordo” simile». E’ sul più generale piano politico che Kury poi è molto critica: «Il Pdl di fatto appoggia l’attuale maggioranza dall’esterno, che si colloca così evidentemente nel centrodestra. Sarà infatti difficile dire che anche il Pdl è una lista civica fuori dai blocchi, cosa che si era detta della presenza di Alleanza per Merano nella giunta attuale. Il Pdl ovviamente interessato a rendere noto questo spostamento a destra della giunta regala i posti nei cda alla maggioranza eliminandone il controllo politico. La “Blockfreiheit” della Svp si rivela puro cinismo politico. Chi offre i voti affinché la maggioranza possa coprire tutti i posti possibili viene premiato col posto spettante alle opposizioni all’Ae. Valori e convinzioni politici diventano pura merce di scambio». Infine severissima Kury con centristi e ala sociale della Stella alpina: «I cosidetti “Arbeitnehmer” nella Svp danno diligentemente il proprio contributo, dimostrando cosi la loro inesistenza in campo politico; per non dire della lista civica del vicesindaco Balzarini, che è nata da una scissione col Pd ed ora diventa il “gregario” del Pdl». Anche in casa Pd le critiche sull’operazione portata a termine sulle nomine del sottogoverno sono durussime: «E’ stata semplicemente un’operazione politica di rara volgarità», taglia corto la capogruppo Vanda Carbone. «Ho appreso con estrema tristezza quanto accaduto sulle nomine meramesi - commenta il segretario provinciale del Pd Antonio Frena - anche perchè sono convinto prima di tutto che la città non si meriti una deriva di estrema destra come questa. Il Pd non potrà che continuare a condurre un’opposizione durissima a questa giunta sempre più di destra e priva di un respiro programmatico e quindi di futuro. Detto questo non credo che sia tuttavia una sorta di prova generale per quanto potrebbe accadere sulla sxcena provinciale: penso invece sia una peculiarità meranese che non riesce a sollevare lo sguardo oltre il contingente».

venerdì 24 settembre 2010

La Svp si schiera col candidato Pdl

Alto Adige, 24 set 10

Sergio Armanini (Lega) diventerà il nuovo vicepresidente di Sasa spa

Per la prima volta le opposizioni restano fuori da tutti i cda delle partecipate Lofoco: «Normalizziamo i rapporti nella destra»

di Giuseppe Rossi

Merano. Sarà l’avvocato Alex Janes, esponente del Pdl bolzanino a rappresentare le minoranze nel nuovo cda di Ae. Dopo due ore di polemiche, ieri sera il consiglio comunale lo ha scelto. Assieme a Lofoco e colleghi hanno votato 14 consiglieri di maggioranza. I tre rappresentanti meranesi nel nuovo consiglio d’amministrazione di Azienda energetica saranno il presidente Massimiliano Sturaro, Toni Gögele, Obmann della Svp meranese, e Alex Janes, il più votato con 19 preferenze (5 sono i voti che il Pdl poteva esprimere). Con i 14 voti della maggioranza, che sono confluiti sull’avvocato bolzanino, la coalizione ha restituito al Pdl il favore di aver sostenuto, l’altra sera e anche ieri, i candidati del centrodestra al governo nei cda di Asm, Ivigna, Meranarena e Sasa. Il candidato proposto dalle opposizioni di sinitra, Marco Stabile, ha raccolto solo undici preferenze ed è rimasto escluso. A nulla sono serviti gli interventi di Enzo Nicolodi, Vanda Carbone, Daniela Rossi, David Augscheller, Max Boriero, per tentare di convincere l’ala sociale della Svp a non sostenere Janes nel voto segreto nell’urna. «Mi appello alla disobbedienza civile - aveva detto Nicolodi dei Verdi - affinchè non votiate un candidato che ha una visione discutibile dell’autonomia altoatesina, che ha fatto una battaglia a Bolzano per non cambiare il nome di piazza Vittoria». Tutte parole al vento. «Non abbiamo stretto nessun accordo - ha replicato Enrico Lofoco, Pdl - ma nelle altre votazioni abbiamo semplicemente sostenuto i candidati a noi pià vicini, anche in vista di una normalizzazione dei rapporti con il resto della destra italiana in città». Una dichiarazione che molti hanno inteso come un invito ad Alleanza per Merano e a Nerio Zaccaria a rientrare sotto l’ala protettrice del Pdl. Prove generali di grande coalizione? Spostamento a destra della coalizione e dell’Svp? «Siamo e restiamo l’opposizione di centrodestra - ha detto Claudia Benedetti - dentro una minoranza composta per lo più dalla sinistra che non ci ha dato sufficienti garanzie per veder eletto il nostro candidato. Per questo abbiamo scelto un’altra strada». Fatta eccezione per Alex Janes all’Ae, l’opposizione rimarrà fuori da tutti i cda. Dopo Meranarena e Asm, ieri si è votato anche per Funivie Ivigna e Sasa. Il nuovo esecutivo che gestirà Merano 2000 sarà composto da Manfredo Torneri (20 voti), Manuela Albieri (19), Walter Weger (18, presidente in pectore) e Karin Zingerle (17). Con 11 voti esclusi Toni Holzgethan ed Emiliano Lutteri. Marco Baldessarelli e Sandra Lando saranno i revisori dei conti. I due rappresentanti meranesi nel cda di Sasa saranno invece Sergio Armanini (Lega), grazie ai 13 voti espressi dalla Svp e Carmelo Caccamo (12 voti). Bruciati i due candidati delle opposizioni Claudia Resch e Bruno Montali. Angelika Platter, proposta dalla Svp sarà il revisore dei conti grazie ai 23 voti ottenuti (10 schede bianche).

giovedì 23 settembre 2010

Aumentano le tariffe per i rifiuti

Alto Adige, 23 set 10

Incremento dell’1-2% dopo 4 anni. Il sindaco: colpa degli incivili

Per fare cassa la giunta forse venderà la colonia San Vigilio e l’ex scuola di Quarazze. Ritocco per l’acqua potabile

di Giuseppe Rossi

Merano. Per la prima volta dopo quattro anni il Comune di Merano si appresta a ritoccare verso l’alto le tariffe per la raccolta e lo smaltimento rifiuti. Questo è uno dei provvedimenti abbozzati dalla giunta, riunita l’altro giorno in clausura ad Avelengo, per garantirsi le risorse necessarie per gli investimenti che ha in programma. Tra le ipotesi, peraltro, c’è anche la vendita della colonia di San Vigilio. «La riorganizzazione e i risparmi interni all’Azienda municipalizzata - ha annunciato il sindaco Günther Januth - sono finiti e pertanto dovremo fare fronte agli aumenti inflazionistici. L’alternativa è la riduzione della qualità del servizio, strada che non sono disposto a percorrere. Se non ci fossero gli incivili, che smaltiscono illegalmente e che producono 150 mila euro di costi aggiuntivi, questi aumenti potremmo risparmiarceli». Dopo quattro anni di tariffe invariate il Comune si appresta a mettere mano alle bollette sui rifiuti e per la fornitura dell’acqua potabile. Sarà un aumento dell’1, massimo 2%. A pesare nel settore acqua sono anche gli investimenti effettuati in questi anni dal Comune (ad esempio in via Verdi) per la divisione dell’acqua di scarico da quella piovana. L’imposta comunale sugli immobili e l’addizionale Irpef, ferma allo 0,1 per mille, non saranno toccati. Altra cosa sono invece i costi dei servizi. Oltre ad Asm l’anno prossimo quasi certamente pagheremo di più anche gli ingressi a Meranarena e al lido. Nel corso della giornata di clausura ad Avelengo, assessori e tecnici comunali hanno anche predisposto un piano di massima per gli investimenti. «Le tre priorità assolute - ha spiegato Januth - per la legislatura sono la conclusione del restauro del museo, il rifacimento del lido e la conclusione del progetto campo sportivo Combi». La giunta dovrà anche mettere mano a diversi edifici pubblici per creare nuovi spazi in vista dell’aumento degli alunni registrato lo scorso anno alle scuole materne e acquisterà 20/40 alloggi protetti. «Per i prossimi tre anni inoltre - ha detto il sindaco - siamo inpegnati nel pagare parte della nuova funivia per Merano 2000. Puntiamo ad avere per ognuno dei prossimi 4 anni almeno 20/22 milioni di euro da poter destinare a investimenti». Per raggiungere questo obiettivo il Comune non potrà solo puntare a maggiori introiti, ma sta pensando anche alla vendita di alcuni beni del patrimonio immobiliare pubblico, colonia di San Vigilio e ex scuola di Quarazze innanzitutto.

Cda: il Pdl vota con la maggioranza

Alto Adige, 23 set 10

Per un posto in Ae si è schierato con Svp, Lega, Idv e liste civiche

Lofoco: «Chi l’ha detto che avremmo dovuto votare candidati di sinistra?» Il sindaco esclude una maggioranza allargata

(ROG)

Merano. Per assicurarsi uno dei tre posti nel nuovo cda di Azienda energetica il Pdl manda all’aria l’intesa con i partner di minoranza e vota i candidati di Svp, Lega, Idv e liste civiche per i nuovi consigli d’amministrazione di Meranarena e Asm. Per la prima volta la Municipalizzata, non avrà nell’esecutivo un rappresentante dell’opposizione. I primi a guardare imbarazzati i risultati dell’urna sono stati il sindaco Günther Januth e il suo vice Giorgio Balzarini, anche se nessuno in aula ha creduto che si trattasse di una scelta dell’ultima ora, bensì concordata a tavolino tra maggioranza e Popolo delle libertà. «Non siamo in presenza di alcun allargamento della maggioranza» ha tagliato corto un imbarazzato sindaco Günther Januth. Intanto però, grazie al voto di ieri sera, nel cda di Meranarena e di Asm da domani non siederà più alcun rappresentante delle minoranze politiche. Tutta colpa del fallimento della trattativa che in questi giorni ha coinvolto Verdi, Pdl e Pd e soprattutto delle lusinghe messe in campo dalla lista Balzarini ed Svp. «Dove sta scritto - ha sostenuto Enrico Lofoco a margine delle votazioni - che noi dovevamo votare un candidato di sinistra?». Che aria tirasse ieri sera in consiglio comunale c’è voluto davvero poco a capirlo. Prima della chiamata al voto, proprio Enrico Lofoco, capogruppo del Pdl, ha chiesto e ottenuto di avere prima di ogni elezione una pausa di 5 minuti per riflettere sulle persone da votare. La prima votazione ha riguardato il consiglio d’amministrazione di Meranarena, la srl a capitale comunale, che gestisce gran parte degli impianti sportivi della città. I due rappresentanti proposti da Alleanza per Merano e lista Balzarini, ovvero Lorenzo Fornasier e Stefano Crespi (presidente in pectore) hanno ottenuto 21 voti, quattro in più rispetto a quelli a disposizione della maggioranza. I due candidati proposti dalle opposizioni (Francesco Redavid e Piero Di Benedetto) si sono fermati a 11 voti, quelli di Verdi, Pd, Prc e Freiheitlichen, troppo pochi. Il nuovo cda si completa con Ulrich Mayer (capo di gabinetto del sindaco Januth) e Andreas Zanier, Obmann della Svp della frazione centro. Il collegio sindacale sarà composto da Oscar Dejorio (18 voti), Cornelia Hölzl (18) e Robert Siebenförcher (16). Anche qui esclusi i due candidati dei Verdi, Severine Hell e Maurizio Peluso, entrambi fermi a 12 voti. Le opposizioni rimarranno fuori per la prima volta anche dal cda di Azienda municipalizzata. I più votati sono stati Karl Trenkwalder (17 preferenze), Markus Erb (16) e Gerhard Gruber (15, presidente uscente e in odore di conferma) proposti dalla Svp. Giorgio Roat proposto da Alleanza per Merano ha preso 15 preferenze, Rita Mattei (Lega) 14. Bocciati Nicola Morandini (12) e Cristina Herz (11), candidati delle opposizioni divise. I revisori dei conti saranno Patrick Palladino, Hans Werner Wickersheim e Veronika Skocir, tutti proposti dalla maggioranza.

mercoledì 22 settembre 2010

Minniti: "Posti letto anziani, parametri non rispettati. Sanzionare le inadempienze"

CS Pensare il PDL, 22 set 10

L'assegnazione dell'appalto, avvenuta nei giorni scorsi, per la realizzazione degli alloggi protetti per gli anziani a Merano non soddisfa il Consigliere provinciale del PdL Mauro Minniti second il quale comunque nella seconda citta' altoatesina si continuerà a registrare un deficit di queste strutture non solo fino al termine delle opere previste ma anche dopo. Quello delle unita' abitative o meno rivolte agli anziani a Merano pero' sembra essere un tema che non si puo' limitare solo alla presenza di alloggi tanto e' vero che lo stesso esponente del PdL ha accertato la presenza di un ulteriore problema sempre relativo al pianeta anziani: ovvero che mancano nella stessa città anche una settantina di posti letto, dovendo essere 400 ed avendone a disposizione invece solo 330. Un dato che lo stesso Minniti giudica "preoccupante e speriamo non indicativo di una sensibilità che, rivolta alla tematica degli anziani come dei giovani, dovrebbe sempre e essere una priorità'". Ed anche se alte città altoatesine (Bolzano e Laives per esempio) stanno molto peggio di Merano, l'esponete del PdL denuncia le "lentezze con le quali si sta affrontando il problema, lentezze che ovviamente non possono essere imputabili a questa amministrazione comunale, ma certamente alle precedenti, visto comunque che il problema perdura da almeno un decennio e che in passato avevo opportunamente sottolineato". "Purtroppo - prosegue Minniti - pare non esistere una normativa provinciale capace di prevedere sanzioni nei confronti dei Comuni inadempienti e questo potrebbe costituire anche un incentivo negativo per i Comuni a violare le normative. Occorrono deterrenti in merito da parte dell'Esecutivo provinciale - conclude Minniti - affinché si rispettino le regole e la problematica relativa sia agli alloggi per anziani come ai posti letto loro riservati non sembri meritevole di meno attenzione confronti ad ali problemi".

Ae: Cavagna non accetta la presidenza

Alto Adige, 22 set 10

L’assemblea della Civica conferma quindi l’uscente Sturaro

Per la guida di MeranArena la Civica indica Stefano Crespi l’amministratore della clinica S.Anna

(O.D.)

Merano. La Civica per Merano al termine di una affollata assemblea ieri sera ha deciso di indicare il presidente uscente Massimiliano Sturaro alla guida di Azienda energetica. Prima però aveva espresso all’unanimità per quell’incarico la designazione del proprio leader Diego Cavagna che tuttavia si è detto “non disponibile”. Il vicesindaco Giorgio Balzarini alla fine dei lavori ha quindi spiegato il doppio passaggio che ha permesso alla Civica di “salvare capra e cavoli”. «Abbiamo fatto nostra la proposta del gruppo consiliare guidato da Walter Taranto - ha sostenuto infatti - ed abbiamo così convenuto di proporre Diego Cavagna in quanto persona dotata sia di competenza tecnica che di adeguate capacità politiche, requisiti indispensabili per ricoprire questo delicato ruolo dove a breve dovrà essere affrontata l’intricata e ormai in dirittura d’arrivo questione delle concessioni con conseguenti ricorsi. Tuttavia abbiamo dovuto prendere atto dell’irrevocabile scelta dell’ex vicesindaco che ha rifiutato la nostra designazione per ragioni legate alla gestione della sua azienda alberghiera che lo sta impegnando in misura crescente. Per questo abbiamo al tempo stesso ringraziato Cavagna per il contributo che vorrà comunque dare alla crescita del nostro nuovo soggetto politico - ha concluso Balzarini - ed abbiamo invitato il presidente uscente di Ae Massimiliano Sturaro a proseguire l’impegno ricoperto negli ultimi mesi, vincolando il suo mandato ad una stretta collaborazione con il partito». Dunque il clima politico in maggioranza con questo passaggio si rasserena decisamente: la Svp non teme più alcun veto nei confronti del suo Obmann Toni Gögele e da questa sera tutte le nomine negli enti e nelle società controllate dall’amministrazione comunale potranno essere approvate senza timore di imboscate. La Civica riconferma poi in Ae, anche se nel ruolo di membro del collegio sindacale, il consigliere uscente Luca Bordato. Per quanto riguarda l’ex vicesindaco Cavagna questo passaggio all’interno della “sua” Civica è destinato a trasformarsi in una sorta di carta credito. E dopo “il gran rifiuto” viene data del resto come in dirittura d’arrivo una sua indicazione alla guida del potente consorzio provinciale di Confcoop dove il presidente Paolo Tanesini è ormai dimissionario da alcuni mesi. Fra le altre nomine indicate ieri dall’assemblea della Civica anche quella per la presidenza di MeranArena dove a succedere ad Andrea Casolari, diventato nel frattempo assessore allo sport, innovazione ed ecologia, dovrebbe essere votato in consiglio comunale il dottor Stefano Crespi, amministratore delegato della clinica S. Anna.

Via Armonia: 3000 euro di multe

Alto Adige, 21 set 10

Operazione anti-schiamazzi. Giro di vite in vista, fino alla chiusura dei locali

Vandalismi. Proteste degli abitanti della zona di Maia Bassa Sanzioni pecuniarie per una quarantina di ragazzi

di paolo Piffer

Merano. Complessivamente, circa 3000 euro di multe ad una quarantina di ragazzi che stazionava, nella notte tra venerdì e sabato, in via Armonia. E’ il risultato dell’ultima operazione congiunta tra polizia e vigili urbani contro gli schiamazzi notturni. Allo studio provvedimenti più «pesanti». I residenti protestano. Denunciano che sabato scorso gli schiamazzi sono andati avanti fino ad oltre mezzanotte. Nonostante la sera precedente siano intervenuti in forze polizia e vigili urbani. Operazione congiunta che ha portato ad una quarantina di multe ad altrettanti ragazzi, da un’ottantina di euro ad un massimo di 160 a testa. Nel dettaglio, 14 sanzioni per schiamazzi, 11 per intralcio alla carreggiata, 10 per imbrattamento del suolo pubblico, 5 per ubriachezza, oltre alla multa ad un locale della zona a causa della musica “a palla” oltre le 23. Da tempo, nella zona di Maia Bassa intorno al “Pub1”, tra via Armonia, via Matteotti e via Piave, la situazione esaspera gli abitanti che l’hanno segnalata più volte. Schiamazzi, cocci di vetro per terra, spazzatura in strada che, dice qualcuno, «ha portato pure i topi». Ad agosto è entrata in vigore un’ordinanza del sindaco che vieta di avere tra le mani contenitori e bicchieri in vetro, consumandone il contenuto, oltre i 5 metri dai pubblici esercizi. Rifornimenti che spesso vengono fatti ad un vicino spaccio. Provvedimenti repressivi, quelli messi in atto venerdì notte come in altre occasioni, che però sembrano non bastare a portare la calma. Tanto che polizia di stato e municipale stanno mettendo a punto un pacchetto di provvedimenti “pesante”, studiato in base all’attuale normativa sia comunale che provinciale. Per capire, si passerà da una fase repressiva del fenomeno, quella attualmente in corso, ad una preventiva. Da tempo è in corso una mappatura dei punti critici. Nei prossimi mesi entreranno in vigore misure più pesanti che potrebbero andare dalla limitazione dell’orario di apertura dei locali della zona fino alla chiusura. Le stanno studiano, in maniera coordinata, polizia di stato e vigili urbani. La portavoce degli abitanti di via Armonia, a nome anche di numerosi altri residenti che tra l’altro nei mesi scorsi hanno consegnato una petizione al sindaco, non ne può più. «Sabato scorso - afferma - l’assembramento di giovanissini è iniziato intorno alle 20 ed è andato avanti oltre la mezzanotte. Schiamazzi, urla, disturbo della quiete pubblica. Abbiamo chiamato i vigili che però non sono arrivati. Intorno alla mezzanotte, se non dopo, è passata una pattuglia della polizia. Non ne possiamo più anche perché il giorno dopo ci sono cocci dappertutto e rifiuti sparsi ovunque. E’ necessario intervenire perché questa situazione deve finire per la pace di tutti gli abitanti della zona». Già nell’aprile scorso le forze dell’ordine erano intervenute in zona e non ci erano andate leggere. In quell’occasione vennero comminate, in un’operazione congiunta tra polizia municipale e guardia di finanza, una ventina di sanzioni per ubriachezza molesta. Ma, nello stesso tempo, erano state riscontrate irregolarità nella mescita delle bevande alcoliche, trovati lavoratori in nero e accertata la mancata emissione di scontrini. «Il problema - aveva dichiarato il sindaco Januth - è ritenuto della massima attenzione. Sopralluoghi effettuati anche da agenti in borghese hanno consentito di verificare quanto accade e come le circostanze vengono gestite da chi ha in mano il “Pub1”». Ora, in seguito anche alle reiterate proteste degli abitanti della via, il cambio di marcia da parte delle forze dell’ordine che, almeno questa è l’intenzione, non si limiteranno a reprimere ma passeranno anche alla prevenzione.

domenica 19 settembre 2010

Ae, il Pdl ipoteca la poltrona

Alto Adige, 19 set 10

Lofoco: «Ci spetta, siamo l’unica vera opposizione»

Kury: «Noi contiamo di riuscire a trovare un buon compromesso siamo contro la spartizione politica»

di Giuseppe Rossi

Merano. Le nomine nei consigli d’amministrazione di Ae, Asm, Sasa, Meranarena e Ivigna, oltre ad agitare il sonno dei leader di maggioranza, rischiano di spaccare anche il fronte dell’opposizione. Mercoledì in consiglio si vota, ma Verdi, Pdl, Pd e partiti minori non hanno ancora trovato un accordo. E c’è chi teme il doppio gioco da parte di qualche gruppo, corteggiato in questi giorni delle sirene della maggioranza. Uno dei segnali più preoccupanti sul fronte delle opposizioni è arrivato dalla delegazione del Popolo delle libertà, che per due volte su tre ha disertato le rinuioni della minoranza per mettere a punto una strategia comune. C’è chi sostiene che, complice anche la presenza in giunta degli ex compagni di partito Zaccaria e Genovese, sia in corso una trattativa separata. «Si tratta di timori infondati - annuncia il capogruppo Enrico Lofoco - noi puntiamo a confermare un fronte comune nell’opposizione, anche se sappiamo che i contatti della coalizione di governo in questi giorni si sono sprecati. Hanno provato con noi, ma anche con i Verdi e lo stesso Pd, il tutto in cambio di qualche posticino sicuro in qualche cda. All’incontro di giovedì non abbiamo potuto partecipare perché eravamo impegnati in una riunione con i nostri vertici provinciali per parlare proprio di nomine». Il nodo cruciale per la spartizione delle sette/otto poltrone che l’opposizione dovrebbe riuscire ad occupare nei consigli d’amministrazione delle società partecipate dal Comune, è quello di Azienda energetica. Si tratta dell’incarico più importante al quale ambiscono sia i Verdi che il Pdl, un posto che lo stesso statuto di Ae attribuisce senza equivoci di sorta alla minoranza politica. «Quel posto è riservato alle opposizioni - spiega Lofoco - e nei due Comuni di Merano e Bolzano noi siamo l’unico partito ad essere in minoranza. A Bolzano Verdi e Pd sono al governo. Ecco perché lo rivendichiamo con forza». A quel posto però ambiscono anche i Verdi e il Pd, quest’ultimo partito uscito addirittura allo scoperto nei giorni scorsi con il neo commissario Gerolimon. «Contiamo di riuscire a trovare un buon compromesso - sostiene dall’altra parte Cristina Kury, leader dei Verdi meranesi - anche perché tra i partiti di minoranza tutti siamo contro la spartizione politica degli incarichi. Troveremo sicuramente un candidato di provata esperienza tecnica non apertamente schierato. A quel punto non avremo problemi a votare la proposta di qualsiasi partito». I Verdi, proprio per la loro connotazione ambientalista, hanno espresso più volte la convinzione di voler inserire propri candidati nel consiglio di amministrazione di Sasa, la società che gestisce il trasporto pubblico in città, e nelle Funivie Ivigna. In discussione ancora uno o due posti nel cda della Municipalizzata, mentre a Meranarena potrebbe andare per la prima volta un candidato del Pd.

sabato 18 settembre 2010

“Costruire”, nuova istanza al sindaco: “Quali azioni contro la microcriminalità a Merano?”

Costruire, 18 set 10

“Siamo preoccupati per il crescendo di microcriminalità che si sta manifestando nei vari quartieri meranesi: diversi cittadini si sono rivolti alla nostra associazione per segnalare quella che ormai sta diventando una vera e propria emergenza”. Lo afferma in una nota Adolfo Minniti di “Costruire”, associazione di cittadini che intende promuovere una partecipazione attiva alla vita politica e sociale della città. “Riteniamo - ha continuato Minniti - che in particolare presso il rione S. Maria Assunta l’illuminazione pubblica nelle ore notturne sia insufficiente e difatti da quella zona della città è arrivato il maggior numero di segnalazioni”. “Approfittando dell’articolo 60 dello Statuto comunale – ha concluso l’esponente di “Costruire” – il quale ci dà la possibilità di presentare istanze al Sindaco e all’Amministrazione, abbiamo chiesto di conoscere se e quali azioni si vogliono mettere in campo per combattere il sempre più grave fenomeno della microcriminalità a Merano”.

Nomine dei cda, fumata nera

Alto Adige, 18 set 10

Nulla di fatto all’incontro tra i partner del centrodestra Merano. A sette giorni dal consiglio comunale che dovrà occupare i posti nel sottogoverno della città, la maggioranza litiga ancora su nomi e incarichi. La seduta interpartitica del centrodestra è servita solo a chiarire le caselle a disposizione. Per i nomi tutto rinviato a lunedì sera, due giorni prima della seduta del consiglio che si aprirà proprio con la scelta dei nuovi amministratori della società Meranarena. Mercoledì sera in consiglio comunale il primo punto all’ordine del giorno sarà proprio la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione di Meranarena, quattro posti in tutto, uno spettante alla minoranza. E proprio dalla srl, che in città gestisce gran parte degli impianti sportivi, potrebbe arrivare la prima sorpresa. Voci non confermate danno Diego Cavagna, sindaco uscente, in pole position per la nomina a presidente: negli ultimi dieci anni si era occupato di sport e quindi aveva indirettamente controllato l’operato di Meranarena. Questa sarebbe la conseguenza del veto bolzanino alla nomina di Cavagna alla guida di Azienda energetica, la spa di proprietà in egual misura dei Comuni di Bolzano e Merano. I due posti spettanti alla maggioranza meranese nel consiglio di amministrazione di Ae (il terzo, grazie al voto limitato dovrebbe andare alle opposizioni meranesi) potrebbero essere occupati da Massimiliano Sturaro (che così potrebbe vedere confermato il proprio incarico di presidente) e dall’Obmann Svp Toni Gögele, che in questo modo andrebbe a prendere il posto del neo assessore ai lavori pubblici Stefan Frötscher. Sia la Südtiroler Volkspartei che i quattro partiti che compongono il centrodestra di lingua italiana non sono ancora riusciti a mettersi d’accordo sui nomi che la prossima settimana dovranno essere votati. Di fronte alle difficoltà emerse giovedì sera si è scelto di percorrere una via, per così dire, pragmatica. Ognuna delle due componenti (Svp da una parte, partiti italiani dall’altra) sa quanti posti dover occupare, ma sui nomi tutti si sono impegnati ad accettare a scatola chiusa quelli che verranno proposti dalla controparte. Tradotto dal politichese, la lista Balzarini non potrà dire nulla su una nomina fatta dalla Svp, di chiunque si tratti. Stessa cosa per la stella alpina che non potrà mettere il becco sulle nomine dei partner italiani. In base ai calcoli fatti su quindici posti disponibili per la maggioranza, tra Asm, Ae, Sasa, ente teatro, Meranarena, Funivie Ivigna e Burgraviato, 10 saranno scelti dalla Svp, i restanti 5 dai partner, davvero pochi per accontentare le ambizioni della lista Balzarini, di Alleanza per Merano, Lega nord e Italia dei valori. Lunedì sera spazio alle ultime alchimie politiche. (rog)

giovedì 16 settembre 2010

Santa Maria Assunta: furti nei bar

Alto Adige, 16 set 10

di Simone Facchini

Al Bar Cinzia vetrina sfondata: rubato il registratore di cassa

Il titolare: «La scarsa sicurezza del quartiere è un problema reale»

Merano. Vetrata d’ingresso infranta e cassa svanita: per la terza volta in un anno il bar Cinzia, ritrovo del rione Maria Assunta, è stato visitato dai ladri. E in zona monta l’apprensione per la microcriminalità. Oltre al bar Cinzia un altro locale non lontano dal quartiere sarebbe stato oggetto di un furto di alcune centinaia di euro, finiti nelle tasche di una mano lesta pronta ad approfittare di un attimo di distrazione dei gestori mentre svuotavano le slot machine. Segni inequivocabili di una microcriminalità strisciante che vessa i residenti di una zona della città già messi a dura prova dai lavori per la circonvallazione MeBo-val Passiria, dall’annosa difficile convivenza con il vicino campo nomadi e più in generale da una diffusa sensazione di essere lontani dalle attenzioni del governo cittadino. «È successo ancora - denuncia Giuseppe Quaglio, marito di Anna Santa, titolare del bar Cinzia - ed è la terza volta in meno di un anno». Ieri mattina all’apertura del locale, l’amara sorpresa del vetro della porta d’ingresso in frantumi. «Non hanno neanche provato a forzare il registratore, lo hanno direttamente portato via». I malfattori hanno evitato di indugiare, le loro mire non si sono spostate sulle slot machine ospitate nella sala adiacente, a differenza di quanto accaduto nell’ottobre 2009 quando oltre alla cassa era sparito il distributore di monetine. Quest’estate, invece, i ladruncoli erano penetrati all’interno del bar nel primo pomeriggio, sempre in orario di chiusura, sgraffignando anche l’incasso della mattinata. Il blitz nella notte tra martedì e mercoledì graverà per un paio di migliaia di euro sul bilancio dell’esercizio: qualche centinaio di euro di fondocassa, l’acquisto di un nuovo registratore e i costi di sostituzione del vetro. I gestori del locale, sconfortati e frustrati, richiamano ciascuno alle proprie responsabilità: «La scarsa sicurezza nel quartiere - asseriscono - è un problema reale. La notte bisogna sperare nella luna piena e nell’assenza di nuvole per poter vedere qualcosa: l’illuminazione pubblica è ridicola. Ci hanno riempito la testa di promesse, ma alla fine rimaniamo sempre abbandonati a noi stessi».

domenica 12 settembre 2010

Cartelli pedonali messi e rimossi: “Costruire” dà il via alla sua attività con un’”interrogazione” al Sindaco Januth.

CS, 12 set 10

“Vogliamo conoscere i costi per la preparazione, la messa in opera e la rimozione dei segnali stradali impiegati in via Cassa di Risparmio per rendere possibile il solo traffico pedonale: sono soldi dei cittadini ed è nostro diritto intervenire, dal momento che è evidente lo spreco”. Lo afferma in una nota Adolfo Minniti, già consigliere comunale ed uno dei fondatori della neonata “Costruire”, movimento che ha nelle sue ‘missions’ l’aggregazione e la partecipazione attiva alla vita della città.
“Il fatto è – ha continuato Adolfo Minniti – che troppo spesso vengono prese decisioni e poi ripensamenti con leggerezza, azioni che poi pesano sul bilancio della città. Non si tratta infatti del mero costo del cartello stradale, ma di ore di lavoro di uffici ed operai che sono svanite nel nulla”. “L’articolo 60 dello Statuto comunale – ha concluso l’esponente di ‘Costruire’ – è uno strumento che ci dà la possibilità di inviare specifiche istanze al sindaco e all’assessore competente e, dal momento che ci stiamo organizzando in una libera associazione di tipo dinamico, intendiamo avvalercene nell’interesse nostro e di tutti i meranesi”.

Variante, per la Svp basta un parcheggio

Alto Adige, 12 set 10

La Stella alpina privilegia quello sotto Monte Benedetto: tensione in maggioranza

Tangenziale. Per ora il sindaco chiede alla Provincia un piano di fattibilità tecnica e finanziaria

di Orfeo Donatini

Merano. Il primo lotto della variante sta per essere concretamente tracciato fino alla stazione ferroviaria, ma è sul secondo lotto che è aperto ora il confronto politico: e l’orientamento che emerge è di una netta riduzione dei parcheggi per ragioni di costi e di sicurezza. Il quadro che emerge, anche se decisioni per il momento non ve ne sono, è che su tutto vi è una priorità: dare concreta attuazione all’obiettivo di togliere il traffico di attraversamento della città. La partita tecnico-urbanistica, ma soprattutto politica, si gioca naturalmente su più tavoli. Su quello provinciale dove entro il prossimo anno l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner ha assicurato di voler mettere in progettazione esecutiva il secondo lotto della variante che dalla stazione ferroviaria arriva fino all’imbocco della Passiria; ma dove anche non si vogliono impegnare ulteriori risorse - oltre ai circa 160 milioni di euro complessivi messi in previsione per l’intera opera - per gli accessi ai due parcheggi privati previsti in via preliminare, in roccia sotto Monte Benedetto il primo e sotto gli orti dei Cappuccini il secondo. Ma le scelte si giocano anche sul tavolo comunale dove la nuova maggioranza è chiamata a indicazioni importanti perchè avviare la progettazione esecutiva del secondo lotto vuol dire prima di tutto avere ben chiaro in testa che cosa si vuol fare e con quali risorse: e allora il quesito, che nei prossimi giorni sarà al centro anche di verifiche di maggioranza - una prima riunione plenaria è convocata per giovedì prossimo - sarà proprio quello dei parcheggi. La Svp, ed in particolare l’ala economica, non vuol nemmeno sentir parlare di tagliare quello sotto Monte Benedetto che avrebbe il suo sbocco nei pressi dei Portici e quindi sarebbe a diretto servizio di quel “centro commerciale” naturale qual è la ristretta area del centro storico. E pur di difendere tale scelta sarebbe anche disponibile a valutare in termini più flessibili le modalità di finanziamento delle rampe - o meglio della rotonda in tunnel - di accesso all’autosilo in roccia realizzato dai privati; con questo superando quell’assoluto rifiuto che fino alle ultime battute della recente campagna elettorale era stato apposto all’eventualità di un intervento con risorse pubbliche per questa parte del progetto. «Al momento - sostiene per parte sua, molto “diplomaticamente”, il sindaco Günther Januth - stiamo come Comune predisponendo le indicazioni da fornire alla giunta provinciale in vista del progetto esecutivo dell’opera. E per fare la scelta migliore ed economicamente più sostenibile solleciteremo anche una verifica di fattibilità di tutti i nostri desideri, ovvero dei due parcheggi interrati dei quali fino ad oggi stiamo parlando. E sul piano della fattibilità dovranno arrivarci precise indicazioni tecniche, urbanistiche, finanziarie e di sicurezza anche sulle rotatorie che costituiscono evidentemente un elemento di sicurezza imprescindibile alla luce anche delle direttive europee per i collegamenti automobilistici in tunnel». «Senza contare - aggiunge il sindaco - che stiamo già predisponendo i primi concreti interventi per arrivare alla realizzazione del parcheggio di attestamento nei pressi della stazione ferroviaria per favorire quindi una politica di trasporto pubblico che si avvalga sempre più dei mezzi pubblici e del treno in particolare». Ma nella maggioranza non sono tutti sulla medesima lunghezza d’onda: all’interno delle liste civiche di Giorgio Balzarini e Carmelo Genovese, ad esempio, c’è infatti chi fa un conto più spiccio e sostiene come “scavare un parcheggio interrato a cielo aperto e poi ricoprirlo come avverrebbe nel caso di quello sotto gli orti dei Cappuccini, verrebbe a costare poco più della metà di quello scavato interamente in roccia sotto Monte Benedetto”. Ma alla fine appare scontato che prevarrà l’opzione caldeggiata da buona parte della Stella alpina riaprendo un confronto che, proprio su questo snodo destinato a segnare il futuro stesso della città, in passato ha registrato toni molto accesi con l’opposizione, ma non solo. Le prossime giornate poi per la giunta Januth saranno impegnative anche per un altro capitolo “sensibile”: ovvero quello delle nomine. E sono tre le società principali con i cda da rinnovare: Ae, Asm e MeranArena.

giovedì 9 settembre 2010

Scuole materne: aumentate le rette

Alto Adige, 9 set 10

Scattano le nuove tariffe: in media sono due euro in più al mese

di Giuseppe Rossi

Merano. Aumenta di un paio di euro al mese il costo a carico delle famiglie per l’iscrizione alle scuole materne gestite dal Comune in città. Nei giorni scorsi la giunta ha determinato i nuovi importi che saranno richiesti a partire dall’inizio del nuovo anno scolastico. Questo incremento porta l’amministrazione comunale ad avere la tariffa più cara dell’intero Alto Adige in termini di scuole materne. Per un figlio che frequenta la scuola materna dalle 8 del mattino alle 14.30 il costo mensile è stato fissato in 73,50 euro (lo scorso anno erano 71 euro) mentre per il tempo prolungato (ritiro alle ore 17) la cifra sale a 85 euro (erano 82). Il servizio di scuola materna offerto presso l’Opera Serafica senza la mensa costerà invece 55 euro (contro 53 dello scorso anno). Questo incremento appena deliberato e che sarà operativo a tutti gli effetti con l’avvio del nuovo anno scolastico porta l’amministrazione comunale meranese a un non lusibnghiero record: così sarà infatti proprio Merano ad avere la tariffa più cara dell’intero Alto Adige per quanto riguarda la gestione dellle scuole materne. Le tariffe registrate dall’Astat per lo scorso anno, avevano visto la città del Passirio a pari merito con Bolzano e seconda solamente ai prezzi applicati dal Comune di Bronzolo. Ora con l’incremento di due euro e mezzo al mese, Merano balza in testa alla classifica e si conquista la maglia nera; sempre che nel frattempo altre amministrazioni comunali non abbiano deliberato a loro volta ulteriori aumenti. Il dato è mitigato dai prezzi più convenienti che le famiglie meranesi pagano in media per gli asili nido (290 euro al mese contro i 307 di Bolzano e i 300 di Bressanone). Ancora più convenienti i prezzi applicati per le microstrutture dove per un mese di assistenza a Merano si paga un terzo in meno rispetto a Naturno (400 euro contro 640). Il Comune di Merano riserva comunque dei forti sconti per le famiglie con un reddito Isee fino a 5.500 euro annui (70%) o fino a 8.500 euro (40%). Per il terzo figlio si può ottenere uno sconto del 30%. Per le famiglie non residenti a Merano il costo di frequenza della scuola materna da questa settimana sarà più alto: 78 euro per il tempo normale, 102 per il tempo prolungato e 60 euro per la scuola materna all’Opera Serafica. La giunta ha anche approvato i costi per la gestione del dormitorio e dei locali di accoglienza a bassa soglia. La cifra che il Comune verserà alla Caritas, a cui è affidata la doppia struttura, per il nuovo anno saranno rispettivamente di 367 e 74 mila euro. Ai frequentatori sarà richiesto un contributo variabile tra 2 e 3 euro a seconda del trattamento che verrà richiesto.

domenica 5 settembre 2010

E’ nato il Circolo «Costruire»

Alto Adige, 5 set 10

Fra i fondatori i fratelli Minniti, Oliari e Mayrhofer

(GIP) - Merano - “Costruire” parte da cinquanta. Tante sono infatti le tessere sottoscritte da altretanti meranesi alla data della presentazione ufficiale della nuova associazione culturale fondata dai fratelli Minniti, Mauro e Adolfo, da Enrico Oliari e da Maurizio Mayrhofer. Il debutto è avvenuto l’altro giorno nei locali dell’Hotel Meranerhof di via Manzoni: nel pomeriggio con un incontro riservato alla stampa e in serata con una libera assemblea cui hanno aderito decine di simpatizzanti. «Non è un nuovo partito politico, Merano non ne ha bisogno - ha esordito Minniti, membro e vicepresidente del consiglio provinciale - ma una libera associazione culturale che vuole fungere da punto di aggregazione e di riferimento per tutti coloro che sentono la necessità di parlare di cultura, di tempo libero, di politica, di volontariato, di formazione, di sport, di editoria, il tutto in modo trasversale senza limitazioni di carattere ideologico». Un punto d’incontro, dunque, dove poter parlare di Merano e delle sue esigenze, dove poter discutere e progettare, dove farer aggregazione e comunità. Per il momento gli incarichi istituzionali sono stati divisi tra i quattro fondatori: la presidenza a Mauro Minniti, comunicazione ad Oliari, tesseramento e organizzazione a Adolfo Minniti e amministrazione a Mayrhofer. «L’attività della nostra associazione verrà suddivisa tra vari dipartimenti - spiega il presidente - e ogni socio potrà prendersi la responsabilità e coordinare uno specifico gruppo di lavoro». Perché questa iniziativa? «Ci siamo chiesti cosa significhi fare politica - ha spiegato Oliari - per noi la politica non è quell’amministrativa, fatta dai partiti, politica significa vivere la “polis”, e in questo senso intendiamo operare con tutti coloro che vorranno aderire a questa iniziativa».

venerdì 3 settembre 2010

Le minoranze contestano Di Domenico

Alto Adige, 3 set 10

Tensione in consiglio comunale per la gestione dei lavori d’aula da parte del presidente

Rossi: «Ho chiesto la registrazione audio per fare una verifica»

(ROG)

Merano. Non era mai accaduto che un consigliere comunale chiedesse la registrazione della seduta per verificare l’operato del presidente. L’altra sera in aula, di fronte a quattro presunte violazioni del regolamento, è stata l’ex assessore Daniela Rossi a presentare questa formale richiesta al banco della segreteria. Nel giro di dieci minuti il presidente del consiglio Pasquale Di Domenico, secondo le opposizioni, ma anche di fronte all’imbarazzato silenzio della maggioranza, ha cambiato le regole dell’aula. Nulla di estremamente grave, questo è vero, ma qualche consigliere ha iniziato a dubitare del ruolo di garanzia del rappresentante dell’Italia dei valori. Tutto è iniziato quando la consigliera Claudia Benedetti (Pdl) ha chiesto di votare per punti distinti la delibera che autorizzava il pagamento di 12 parcelle di avvocati per spese legali. Di Domenico ha scelto di mettere in votazione la richiesta di Benedetti. «Una palese violazione del regolamento - ha commentato Massimiliano Boriero dei Verdi - in quanto l’assenso o meno alla richiesta l’avrebbe dovuto dare il proponente della delibera, ovvero il sindaco e non il consiglio». Le altre violazioni sono state comunicate da Marco Dalbosco, dei Verdi e da Daniela Rossi (Pd). Di Domenico nel giro di dieci minuti non avrebbe dato la parola ai consiglieri Rossi e Augscheller, avrebbe invece dato la parola ad altri consiglieri dopo aver letto il dispositivo della delibera a dibattito concluso e quindi in sede di votazione e non avrebbe chiamato i consiglieri fuori dall’aula prima del voto. Alla richiesta poi di votare un’ordine del giorno dei Verdi sulle linee guida da applicare per la nomina dei consigli d’amministrazione Di Domenico ha inoltre risposto dopo aver convocato una riunione di maggioranza, decisione che invece il presidente avrebbe dovuto prendere in piena autonomia. Alla fine l’aula ha detto sì, nonostante le forti perplessità del Pdl, ai 79 mila euro di parcelle ai legali per vecchie pratiche giudiziarie (26 sì, 5 no e 7 astensioni) e ha scelto i membri comunali del comitato di gestione dell’asilo nido. I tre eletti sono Marita Fusco, proposta dalla lista Balzarini, Sabina Pistore (consigliera Svp) e Antonietta Ciavarella, proposta dal Pd.

Cinquecento giovani in difficoltà

Alto Adige, 3 set 10

Denunciati 51 casi di abusi. I ragazzi tolti alle famiglie sono 160

Rapporto2010 Dossier dei Servizi sociali del Burgraviato Solo il 10% è di origine extracomunitaria

di Giuseppe Rossi

Merano. Oltre cinquecento ragazzi e bambini vivono con serie difficoltà la loro gioventù in città seguiti dai servizi sociali del Burgraviato. Per 160 di loro è dovuto addirittura intervenire il tribunale dei minori per allontanare i ragazzi dalle rispettive famiglie e darli in affidamento o in adozione. Questo il dato preoccupante che emerge dalla relazione annuale del distretto sociale di Merano, pubblicata nei giorni scorsi. Le persone che il comprensorio segue in maniera assidua sono più di 1.200 ma l’impegno particolarmente gravoso riguarda i 509 giovani presi in carico, in età compresa tra zero e 17 anni. E non si tratta, come a qualcuno potrebbe pensare, di ragazzi extracomunitari o stranieri. Solo il 10% dei cinquecento utenti è nato fuori dai confini dell’Europa, tutti gli altri sono meranesi. Il servizio socio pedagogico offerto dal Burgraviato si ripromette di riportare ad una condizione di vita normale i ragazzi ma si tratta di un percorso molto difficile. Lo scorso anno 33 casi si sono risolti in maniera positiva, un dato importante, solo se paragonato con i sei casi del 2007. Ma ci sono anche ragazzi che si sono persi per strada e che hanno interrotto il contatto o hanno dimostrato di non voler collaborare con il servizio pubblico di assistenza. A determinare il disagio del ragazzo è in gran parte la situazione familiare di provenienza. Oltre la metà dei ragazzi ha palesato problemi familiari o di relazione con i genitori, ma sono molto diffusi anche i problemi psicologici o comportamentali dei ragazzi (oltre 80 casi), i problemi economici all’interno della famiglia di origine (60) o i problemi abitativi. Non è il divorzio o la separazione dei genitori ad essere la causa preminente del disagio giovanile. Il gruppo più consistente di minori accompagnati continua ad essere quello dei figli di genitori sposati (205 casi), mentre i figli di separati seguiti sono 153. I numeri scendono se si parla di genitori divorziati o conviventi (40 casi), oppure nelle situazioni di minori con madri nubili (50). L’abuso sessuale o psicologico e la violenza sul minore è purtroppo tra le cause che costringono il servizio sociale del comprensorio ad intervenire. Lo scorso anno si sono registrati 51 casi di genitori o parenti violenti che hanno abusato del minore. In questo caso l’unica soluzione è l’allontanamento del ragazzo dalla famiglia di origine e l’avvio di un lungo percorso di reinserimento sociale. In sette casi l’allontanamento è stato deciso dal tribunale dei minori, che ha disposto in altri 15 casi anche la decadenza della podestà familiare o genitoriale. In un solo anno il tribunale dei minori è dovuto intervenire 140 volte per emettere un decreto di affidamento ai servizi sociali o di adozione. Undici sono infine i ragazzi stranieri scappati dai loro Paesi e arrivati in Italia senza genitori, otto di loro provengono dall’Albania, gli altri arrivano dall’Afghanistan, Marocco e Siria.