martedì 5 ottobre 2010

Ex Bristol, licenza non prorogata

L'Alto Adige, 5 ott 10

Cantiere fermo dal 2009: Tosolini chiede tempo, ma il Comune dice no

L’amministrazione del sindaco Januth dà un’interpretazione rigida delle norme in materia urbanistica

di Giuseppe Rossi

Merano. Da dieci giorni all’interno del cantiere dell’ex hotel Bristol tutto è fermo, immobile. Neppure un operaio che sposta un attrezzo o un escavatore che ammucchia qualche macigno scoperto in profondità. Ma se prima a temporeggiare qualcuno poteva pensare fosse la ditta, ora il blocco arriva per imposizione comunale. Il 22 settembre è scaduta la concessione edilizia che il Comune nel marzo del 2005 aveva rilasciato alla Habitat spa, società che aveva deciso di abbattere l’ex albergo e realizzare al suo posto un importante centro commerciale e residenziale nel cuore di Merano. L’ufficio tecnico del Comune ha deciso di respingere la seconda proroga dei lavori, richiesta dall’imprenditore Pietro Tosolini per far fronte, tra il resto, alla crisi del settore edilizio. Ora la società Habitat, per poter ritornare a lavorare in cantiere, dovrà chiedere il rilascio di una nuova concessione edilizia, affrontando il rischio di dover fare i conti con nuove normative approvate nel settore delle costruzioni. Il grande scavo realizzato tra Corso Libertà e via Huber, a ridosso del centro scolastico Da Vinci-Segantini, nei piani della società costruttrice avrebbe dovuto ospitare entro quest’anno un nuovo complesso a destinazione multipla. Ai primi due piani spazio al commercio con negozi e un grande supermercato (sfruttando il trasferimento di licenza della ex Omnis/Standa di via Leopardi) ai piani superiori spazio agli atelier e agli studi tecnici/professionali sul versante di via Huber, alle abitazioni sul versante piazza Teatro. Il progetto di grande respiro è firmato dal team dell’architetto Boris Podrecca, lo stesso professionista che in questi anni ha ridisegnato piazza Rena e via Cassa di risparmio. Il progetto originario era approdato in commissione edilizia nel 2004 ed era stato approvato nel marzo del 2005. Le polemiche erano nate pochi giorni dopo, ma non per la destinazione della cubatura ereditata dall’hotel Bristol, quanto per la possibilità concessa al proprietario di realizzare oltre duecento posti auto nel sottosuolo (in buona parte a disposizione del centro commerciale), con conseguenze per la viabilità in Corso Libertà. L’impresa, dal momento del rilascio della concessione, ha avuto un anno di tempo per iniziare i lavori e da quel punto tre anni per completarli. Nel settembre 2008 la Habitat, visto che si avvicinava la data di fine cantiere, aveva richiesto una proroga della concessione. Il Comune l’aveva rilasciata, lasciando altri due anni di tempo per finire l’opera. Quei due anni sono scaduti il 22 settembre scorso. La nuova richiesta di proroga presentata in maggio di quest’anno dal costruttore non ha avuto l’esito della precedente ed è stata bocciata dal Comune. Lo stop imposto ora rischia di protrarre all’infinito il cantiere, lasciando inutilizzata una porzione importante di città, oltre alle palizzate che non fanno sicuramente bella mostra di se. Ora evidentemente la parola è destinata a passare agli studi legali. «La pesantissima crisi economica che si è abbattuta negli ultimi anni in particolare sui settori produttivi e sull’edilizia in particolare - si sostiene così nell’istanza di riesame della questione inoltrata da Tosolini al sindaco Januth - costituisce certamente fattore estraneo alla volontà del concessionario. Così come prima di Merano hanno valutato molti altri Comuni, da Verona a Parma per non dire delle Province di Trento e di Bolzano con i loro provvedimenti anti-crisi».