martedì 19 ottobre 2010

Balzarini si concede contributi

Alto Adige, 19 ott 10

Ma il vicesindaco si difende: «Mi sono dimesso a inizio ottobre»

Merano. Se oltre all’abuso, nel codice civile esistesse anche il reato di “confusione in atti d’ufficio” la giunta Januth sarebbe senz’altro perseguibile. Oggi così, in sede di autotutela, la giunta ritirerà e ripproverà, senza il vicesindaco una delibera di contributi alle associazioni giovanili varata la scorsa settimana con il voto di Balzarini anche se presiede due delle beneficiate dal contributo pubblico. «Mi sono dimesso da Strike Up e dal Centro di S. Maria Assunta ancora ai primi di ottobre», si difende il leader della Civica. Sindaco e assessori la scorsa settimana hanno approvato la delibera numero 444 per assegnare la seconda rata dei contributi alle associazioni giovanili, 79 mila euro in tutto. Peccato che tra i votanti ci fosse anche il vicesindaco, lo stesso Giorgio Balzarini che nell’allegato elenco alla delibera di assegnazione risultava presidente del centro giovanile Strike Up, beneficiato con 9 mila euro e del Centro giovani di S.Maria Assunta (altri 2.500 euro). Il vicesindaco si affretta tuttavia a precisare: «Mi sono dimesso dalla guida del Centro giovanile e da Strike Up quattro giorni prima dell’arrivo in giunta della delibera in questione». Fatto sta, che quest’oggi sindaco e assessori annulleranno quella delibera e la rivoteranno nuovamente in assenza del vicesindaco. L’azione di autotutela, va anche detto, non è partita spontaneamente dall’amministrazione comunale, ma a seguito di una interrogazione presentata che un consigliere di opposizione. Ancora la settimana scorsa la giunta ha dovuto fare marcia indietro per la seconda volta sulle nomine dei dirigenti d’ufficio che risalgono alla primavera 2009. Dopo il cambio al vertice dell’ufficio tributi, l’altro ieri sindaco e assessori hanno dovuto riconoscere la sentenza del giudice del lavoro che attribuisce a una funzionaria del Comune la responsabilità dell’ufficio edilizia privata, incarico che lo stesso esecutivo aveva invece assegnato a un’altra dipendente. Un anno e mezzo fa la giunta aveva scelto di applicare nelle nomine la proporzionale etnica, dimenticando che questo criterio viene utilizzato solo al momento dell’assunzione del dipendente e non per le nomine successive. Ora il Comune dovrà riconoscere alla dipendente penalizzata oltre un anno di indennità di funzione non concessa, senza potersi rivalere sulla dipendente che quel ruolo lo ha svolto per un anno e mezzo. Ma il «reato» di confusione non si ferma all’amministrazione comunale, ma arriva persino al consiglio comunale. Questa settimana infatti il consiglio comunale dovrà rivotare due membri del collegio sindacale di Sasa, eletti un mese fa su proposta della Svp. Le due professioniste scelte, le dottoresse Angelika Platter e Silvia Paler, così si legge nelle nuova delibera, non sono in possesso dei requisiti richiesti in quanto non iscritte nel registro del revisori contabili e pertanto le nomine proposte dalla Svp, dovranno essere rifatte. Resta lo stupore di scelte fatte senza aver prima verificato i titoli dei candidati proposti al consiglio. (ROG)