giovedì 7 ottobre 2010

Cinema in città, addio al progetto

L'Adige, 7 ott 10

Balzarini: «Mancano gli investitori privati». Ariston come ripiego


Merano. L’alba per i sogni di celluloide è sempre più lontana. Domani allo school village viene varata la nuova stagione di Cineclub/Associnema, uno dei sodalizi che si impegna a riempire il vuoto di grande schermo in città, ma per il ritorno di un cinema vero e proprio il futuro è buio. Tramontata l’ipotesi di riaprire l’Apollo (costi eccessivi), senza l’interesse di investitori privati il Comune non è in grado di esporsi. “L’intenzione di impegnarsi per la riapertura di un cinema con programmazione multilingue” è riga scritta del programma della giunta. Tuttavia la realtà dei fatti sbatte in faccia la mancanza di investitori privati e la spietata concorrenza delle sale di Bolzano. In mezz’ora di automobile si è belli seduti su comode poltrone, dopo aver potuto scegliere il film fra le diverse pellicole. A Merano i cinefili, orfani di un cinema italiano dal 2004 e tedesco dall’anno scorso, si appoggiano all’encomiabile lavoro delle associazioni, che però per ovvie ragioni sono in grado di proporre film usciti parecchi mesi prima oppure retrospettive dedicate a determinati filoni, registi, attori. E in locali “prestati” al cinema, come l’auditorium dello school village piuttosto che la sala grande del centro della cultura o la sala civica delle ex terme, ben lontane dalle fattezze da salotto dei moderni multisala. Un cinema di nicchia o in “seconda visione” è, insomma, quello offerto oggi ai meranesi. Un’offerta che l’amministrazione cercherà di migliorare ma senza illusioni: non si parla di nuovo cinema. «Stiamo valutando - spiega il vicesindaco Giorgio Balzarini, responsabile della giunta per la cultura in lingua italiana - la possibilità di sfruttare l’Ariston. La sala è proprietà della Provincia ed è utilizzata come aula magna dall’istituto commerciale tedesco. L’ipotesi è di concordare con i dirigenti scolastici una condivisione della sala, per esempio concedendola ad uso cinema in orario serale». È dunque tramontata l’idea di riaprire l’Apollo, la sala di via Matteotti che ospitò fino al 2009 i film in lingua tedesca. Per l’Apollo aveva mostrato interesse, la scorsa primavera, il Filmclub Bolzano che aveva avviato contatti con l’amministrazione comunale chiedendo un sostegno, anche economico, per il quale la giunta aveva lasciato spiragli aperti. A bloccare i sogni ci si sono messi i 350 mila euro richiesti a suo tempo per la cessione dell’immobile dalla Raffeisen Leasing, cui si sarebbero dovuti aggiungere i costi di risanamento. Troppi per le casse comunali ed evidentemente anche per eventuali imprenditori. «Se l’opportunità Ariston dovesse concretizzarsi - continua Balzarini - non si tratterà di un cinema a impronta privata. Il Comune interverrebbe attraverso associazioni o cooperative. La struttura dell’Ariston è stata architettata per funzionare da cinema, dunque rimarrebbero da affrontare le sole spese per l’attrezzatura che l’amministrazione potrebbe accollarsi. Quanto alla possibilità di acquisto di una sala da parte del Comune per affidarla poi a una gestione privata, sarebbe una strada battibile solo qualora si facesse avanti qualche imprenditore. Ma per ora nessuno ha bussato alla porta». L’idea, insomma, è quella di dotare le associazioni che propongono proiezioni cinematografiche di una sala più consona alle esigenze, rendendola punto di riferimento per la cittadinanza che potrebbe godere di una programmazione più continua e completa. Questa è oggi la prospettiva realistica del cinema a Merano. Per la fantascienza rivolgersi altrove.